L’Uomo Tigre: un’etica sociale per gli orfani
Disadattati, diseredati, poveri, corrotti dal mondo poiché abbandonati. Il triste destino degli orfani di tutto il mondo è quello di abbracciare la microcriminalità, soprattutto se vengono avvicinati da individui senza scrupoli e se non sono stati formati al riscatto attraverso la cultura dell’onestà
Naoto Date è un orfano. Vive in un Giappone che si sta riprendendo dalla Seconda Guerra Mondiale e che patisce i primi problemi del sovraffollamento delle periferie delle grandi città. In visita allo zoo coi propri compagni di scuola, che vivono la sua stessa situazione di bambini senza famiglia, ascolta il discorso del suo educatore con grossa attenzione. Si è soliti dire che il re degli animali è il leone. Il più forte tra essi, tuttavia, è sicuramente la tigre. Questa affermazione è lo spunto per una volontà di riscatto: diventare forte come una tigre, questo è quello che Naoto vorrà per la sua vita futura.
Questa ispirazione non è in sé negativa. Tuttavia, a distruggere ogni buon proposito c’è un gruppo di tre bulli che provoca Naoto. Nonostante sia più piccolo di età e statura, li picchia. La sua grinta piace a un’organizzazione segreta che forma lottatori feroci e spietati ed ha sede sulle Alpi. Il patto proposto a Naoto è semplice. Tenacia, determinazione, tecnica, scorrettezza sul ring sono il pane quotidiano dei giovani che si alleneranno tra mille pericoli. Se doneranno la propria vita agli sport da combattimento e verseranno parte dei proventi delle borse degli incontri che disputeranno a Tana delle Tigri, avranno protezione e formazione e saranno inarrestabili. Naoto diventa così l’Uomo Tigre, il “diavolo giallo”, il temuto lottatore mascherato forte e sadico che picchia e quasi uccide tutti i suoi avversari. Questo modo di combattere non fa per Naoto. La lega dei lottatori professionisti giapponesi, disapprova la condotta dell’Uomo Tigre.
Anche i media e il pubblico, pur rispettandone le qualità di atleta, non amano sangue e violenza. Cosa porterà Naoto Date a cambiare il modo di interpretare il suo ruolo di lottatore mascherato? Un orfano non dimentica mai che le sue origini sono legate a chi si è preso cura di lui e a chi ne vorrebbe un miglioramento delle condizioni di vita. Così, è proprio il suo ex orfanotrofio il luogo che segnerà la svolta etica di Naoto. A gestirlo ci suono due suoi amici d’infanzia, Ruriko e Vatsuki, presenti, anni prima, anche di fronte alla gabbia della tigre nello zoo.
Invece che destinare parte dei proventi dei suoi incontri a Tana delle Tigri, con quei soldi si potranno salvare tanti orfani ed offrire loro non solo dolciumi e giocattoli. Il più grande regalo sarà la prospettiva di un futuro migliore. Naoto è particolarmente colpito da uno dei bambini, Kenta. Questo ragazzo segue con passione tutti gli incontri dell’Uomo Tigre. Inizialmente, ne ammira la forza, successivamente la lealtà e la correttezza. Kenta è una sorta di alter ego del piccolo Naoto. Avrebbe potuto incontrare anche lui degli sfruttatori di orfani. Invece il conforto materiale nonché destinargli una corretta prospettiva etica, possono salvarlo dalla cultura poco edificante della criminalità. Questo messaggio è lo stesso che Charles Dickens propone attraverso i protagonisti dei suoi romanzi, specie con la figura di Oliver Twist. Anche lui orfano, ha avuto la sfortuna d’imbattersi in una serie di maltrattamenti e nella persona di Fagin, un ricettatore e capo di un gruppo di piccoli borseggiatori. Questi ladruncoli portano soldi e fazzoletti di seta. In cambio ricevono conforto, vitto, alloggio e lezioni di vita. Uno scambio malefico come quello che Tana delle Tigri ha offerto a Naoto. Poco importa se Kenta detesta lo smidollato e imbranato Naoto e ammira L’Uomo Tigre. Dal ring alla quotidianità è proprio il valore dell’onestà e della correttezza quello da trasmettere. Ancor meno conta che ora Tana delle Tigri voglia vedere morto Naoto nel modo più atroce: durante uno dei suoi match.
Come Fagin è un emissario di dolore e morte in Dickens e tenta in più occasioni di far uccidere Oliver, Mister X è l’uomo che s’interfaccia con Naoto.
Deve farlo uccidere da vari lottatori e in più occasioni. Liberare gli orfani dal peso di una vita potenzialmente disonesta è quello che Dickens realizza nel finale di Oliver Twist ed è anche quello che farà Naoto, non solo col suo esempio sportivo e con i suoi regali. Con uno spirito che rifugge la vendetta e che educa all’impegno, alla fratellanza, all’affetto per i propri compagni di sventura ed alla volontà di essere leale con loro, l’Uomo tigre ha avuto un impatto su intere generazioni, esattamente come accade per i libri di Dickens. A riprova di questo tuttora, quando una generosa ed anonima forma di donazione viene elargita ad un orfanotrofio in Giappone, in calce al benaugurante biglietto che accompagna la somma in danaro compare una firma: Naoto Date.
PARERGA E PARALIPOMENA
Tenace come una ginestra
Napoli, Torre del Greco, il Vesuvio. Luoghi iconici, siti dove Giacomo Leopardi gusta con piacere delle deliziose granite al Gambrinus e mangia confetti in delle rinomate pasticcerie. S’innamora della tammorra, delle feste popolari campane, assapora l’aria salubre del Golfo di Napoli e tocca i piaceri della vita cui è avvezzo l’amico fraterno Antonio Ranieri. Tuttavia, l’area vesuviana è anche quella che lo vede protagonista dei suoi ultimi giorni e che lo porta ad assistere all’inarrestabile avanzata del magma lavico. Lo colpisce una pianta che dà il nome alla villa in cui è ospite: la ginestra. Non solo la bellezza dei fiori gialli dona al suo sguardo un momento di riflessione. Questo vegetale ha una tenacia invidiabile. I suoi arbusti sono assemblati, uniti. Risulta impossibile sradicarlo dal terreno in cui cresce, senza che qualcuno destini a quelle infiorescenze un minimo di acqua o fertilizzazione. L’arido terreno, porterà le ginestre sicuramente a soccombere a fronte dell’inarrestabile avanzata della lava. Non importa. La titanica resistenza giunge ad una lotta disperata, coraggiosa. Questa dote è una tenacia incredibile che ispira poeticamente Giacomo a scrivere la Ginestra e a suggerire all’umanità la sua celebre “social catena”, un’alleanza di tutti gli uomini contro la Natura, più che mai matrigna, più che mai protagonista dell’ultima fase del suo pessimismo definito come “cosmico” dai critici della letteratura italiana. La stessa tenacia di questo vegetale è quella che ha mostrato Naoto Date nel corso della sua immaginaria esistenza. Nel manifestare lealtà verso i compagni d’allenamento e gli amici, verso i propri colleghi lottatori, verso gli orfani e il pubblico. Il suo modo di temprare il fisico, di perfezionare la tecnica di lotta col maestro Arashi, il suo commuoversi di fronte all’indigenza e alla povertà, sono il risultato di un animo sensibile come quello di Leopardi ad una latitudine nella quale non crescono le ginestre, ma dove la vita rinasce dai ciliegi in fiore.
Potrebbero interessarti anche…
Seguici su Facebook
Scheda del film
Regia
Ikki Kajiwara
Titolo originale
L’uomo Tigre
Altri titoli
Tiger Man
Durata
Serie con episodi da 22 minuti
Genere
Animazione sportiva
Data di uscita
1969
Dettagli dell’opera
Titolo
L’impresa del dirigibile Italia
Autore
Franco Azzinari
Tecnica
Olio su tela
Realizzata nel
1987
Ubicazione