La dimensione magica del male di Frazer
Un contesto scomodo e di cui non si parla volentieri è quello della magia e dei malefici. Spesso liquidati nell’insieme dei retaggi delle sciocche superstizioni di un passato antiscientifico, celano elementi di comunanza culturale universali.
A giudizio di molti critici, Suspiria è il miglior film di Dario Argento. È un concentrato di analisi culturali sulla dimensione della stregoneria e dell’esoterismo. L’ispirazione principale deriva dal romanzo del XIX secolo Suspiria de Prufundis di Thomas de Quincey, ma sicuramente vi sono anche molti altri riferimenti culturali che indagano su spunti non sempre analizzati. La stessa idea di proporre, forse con un richiamo alle Moire della mitologia greca, tre madri del nostro destino, mater suspiriorum, mater tenebrarum e mater lacrimarum ne è un chiaro esempio. Tuttavia vi è un discorso breve ed intenso che ha degli evidenti risvolti filosofici, con una citazione de Il ramo d’oro, straordinario libro dell’antropologo e filosofo dell’esoterismo inglese James Frazer: la magia è quoddam ubique, quoddam semper, quoddam ab omnibus creditum est. A parlare è il professor Milius, esperto di occultismo. Sostiene che di queste faccende si può anche ridere, che per molti le streghe non esistono, ma in realtà la dimensione magica, come sostiene Frazer, è ciò che ovunque, sempre e da tutti è creduta, dunque ritenuta vera. Il dialogo è con la promettente danzatrice Susy Benner, giunta a Friburgo per migliorare le sue capacità di ballerina.
La discussione è anticipata da una disamina dell’essenza del male: chi sono le streghe e cosa fanno? Con la conoscenza e la pratica dei segreti occulti, possono alterare la vita delle persone e la realtà tutta. Non sono il maligno, inteso come tramite del diavolo, come erroneamente si potrebbe pensare. Il male che compiono è l’unico mezzo che consente loro di ottenere dei vantaggi personali anche in senso materiale. Malattia, dolore, sofferenza e non di rado, morte di coloro i quali prendono di mira sono il mezzo della realizzazione dei loro scopi. Ed è proprio su questo punto che s’innestano i contenuti de Il ramo d’oro. Mentre i sistemi religiosi variano da popolo a popolo, quelli magici, specie in riferimento alla credenza delle ritualistiche legate ai malefici, sono unanimemente ed uniformemente diffusi.
Sono soprattutto i primi capitoli del saggio a poter essere accostabili a Suspiria. I malefici messi in atto da mater suspiriorum, al secolo Helena Markos, sono della tipologia che Frazer definirebbe come propria della cosiddetta “magia contagiosa”. In essa non vale più la distanza fisica con le persone che sono oggetto di un rito. Se esse sono state a contatto con un elemento magico, possono subirne gli effetti nefasti anche a distanza e dopo tempo: una sorta di possessione retroattiva che perdura. Così, ad esempio, muore sbranato dal suo amato pastore tedesco Daniel, il pianista cieco dell’accademia di danza friburghese.
Dopo essere stato licenziato perché il suo cane-guida era diventato all’improvviso pericoloso, nel silenzio assoluto di una piazza deserta il suo destino si compie e ad avvertire la presenza di un’entità extra umana è lo stesso Daniel, maggiormente senziente proprio perché non vedente.
Se da un lato non è possibile fare un’apologia assoluta della magia, Frazer ci offre delle considerazioni concettualmente forti. In un mondo di tecnica, di disincanto rispetto all’esoterismo, le credenze magiche esplodono nei momenti di crisi individuale e collettiva, anche come sostitute della medicina, dell’economia, del diritto, della psicologia sociale, tutte discipline che tentano di fornire con paradigmi scientifici razionalmente fondati ed universali nel loro statuto epistemologico. Gli antichi ben conoscevano il valore della magia e della superstizione: uomini colti che credevano in tali pratiche non erano screditati o ritenuti rozzi ed ignoranti, poiché dediti a pratiche denigrabili non in senso etico, ma semplicemente contenutistico e scientifico.
PARERGA E PARALIPOMENA
L’iniziazione
Cominciare una nuova attività può portare ad un entusiasmo estremo. I progressi sensibili che vengono compiuti in tempi rapidi stupiscono i nuovi adottanti. Suonare uno strumento, praticare uno sport, interessarsi alla recitazione ed apprendere una lingua straniera possono riservare questi momenti. Ma c’è un qualcosa che non ha mai abbandonato una particolare dimensione, al confine tra ragione e ritualistica esoterica: l’iniziazione. Quando il maestro decide che l’allievo è pronto per un passaggio di livello tecnico o per una nuova frontiera del sapere, egli riceve un qualcosa a metà strada tra una promozione sul campo e l’ingresso in un contesto di maggiore fiducia. Nelle arti marziali viene consegnata una cintura di un altro colore, nell’apprendimento delle lingue si sale di livello, ad esempio dal B1 al B2, nella musica sarà il caso di acquistare un nuovo strumento musicale, indispensabile coadiuvante per migliorare la qualità del suono. In tutto questo c’è qualcosa di sorprendente: non è bastato solo l’impegno e l’esercizio autonomo, non è stato sufficiente lo studio. C’è un istinto inspiegabile, appassionante proprio perché misterioso e che solo coloro i quali praticano la stessa attività possono comprendere. Come in un ambiente palesemente esoterico, si è pronti sia quando il maestro lo decide, sia quando parte di noi si fonde con i suoi insegnamenti e li fa propri. Non conosceremo mai lo scopo preciso e l’ambito narrativo che a Pompei viene descritto dai celebri affreschi a sfondo rosso della Villa dei Misteri. Sta di fatto che si tratta sicuramente di una ritualistica d’iniziazione. Una giovane sposa? Una futura sacerdotessa? Uno spettacolo con delle pose mimiche? Non sappiamo chi fossero i destinatari delle dieci scene raffigurate, ma di sicuro si saranno sentiti pronti solo nell’ultimo momento rappresentato.
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Scheda del film

Regia
Dario Argento
Titolo originale
Suspiria
Durata
99 minuti
Genere
Horror
Data di uscita
1977
Dettagli dell’opera
Titolo
Flagellazione e danza della menade
Autore
Artista anonimo locale
Tecnica
Affresco
Realizzata nel
I sec. d. C.
Ubicazione