Jurassic Park: il rapporto tra uomo e natura da Talete a Bacone
Che legame esiste tra il genere umano e la natura? Le posizioni sono state tra le più varie nel corso della storia. Da diversi decenni, per alcuni scienziati sembra possibile che il dominio delle occorrenze gestibili dall’uomo sia pressoché totale. Per altri il primato della natura e dell’imponderabilità degli eventi sembra non essere discutibile.
Il mondo antico vive una sorta di sacra armonia con la natura. Alterarne gli equilibri non solo non è tecnicamente possibile, ma sarebbe quasi una violazione di un’esplicita norma etica. Anche Talete avrà visto degli insetti imprigionati per l’eternità nell’ambra, la resina fossile che ha stimolato la fantasia di Michael Crichton per la teoria fantascientifica dell’estrazione del Dna dal sangue succhiato dalle zanzare ai dinosauri. La differenza forte tra il filosofo ionico e lo scrittore statunitense, consiste nell’attribuire alla materia un valore divino.
L’ambra è più che mai elektron, riprova della teoria dell’ilozoismo secondo la quale anche i minerali avrebbero un’anima, nonché spiegazione del movimento anche in esseri non animali. Per quanto non sembra sia possibile realmente far tornare in vita i giganteschi rettili della preistoria, il discorso sul rapporto tra natura, uomo e sua tracotante ingerenza resta ancora attuale. Il contrasto tra il diritto di affermare l’artificio e la volontà di non alterare l’ecosistema è rappresentato da due figure presenti nel film. La prima è quella del professor John Hammond. Ha generato dalle sue intuizioni il Jurassic Park. Ritiene non solo che i dinosauri debbano essere un’attrazione ma che la montagna di dollari che ne scaturirà, sia la legittimazione della superiorità della sua idea. A pensarla come lui, nella storia del pensiero c’è stato Francesco Bacone. Nel Novum Organum rimarca la possibilità di sfruttare la natura non appena l’uomo ne avrebbe appreso i suoi più profondi segreti. Per quanto grande maestro di filosofia, Aristotele non avrebbe messo a punto un impianto logico che poteva consentire di recuperare l’essenza della natura e di trarne vantaggio e profitto. Secondo Bacone, la nuova scienza, che deriverà dal suo metodo, avrebbe potuto consentire di giungere al dominio degli eventi e ad una concreta filosofia della natura.
Di contro, il matematico ed esperto di teoria del caos Ian Malcom, è convinto che sia l’atto della clonazione che l’idea di un tour all’interno di quell’isola saranno prima o poi messi in ginocchio dall’incontrollabilità degli stessi mega rettili.
Nei suoi discorsi, Malcom sottolinea come la vita vera sia quella naturalmente presente sul pianeta e non forzosamente costituita, come negli esperimenti di Hammond. Il problema, dunque, non è quello della mera sicurezza di recinti o veicoli di trasporto, ma della ribellione della natura contro l’uomo.
La critica che Malcom muove è quella ad un concetto caro ad Hammond e Bacone: l’uomo non può arrogarsi il diritto di ritenere che le risorse della natura diventino infinite e di sua pertinenza, nemmeno se ne scardina le leggi e ne conosce l’intima essenza, una sorta di Dna universale.
PARERGA E PARALIPOMENA
Ma cos’è questo Barliario?
Salerno, XI secolo. Un medico e alchimista di nome Pietro Barliario anticipa la sfida fantascientifica di Jurassic Park. Dedito ai propri esperimenti, lasciò imprudentemente incustoditi i propri alambicchi. I suoi due nipoti Fortunato e Secondino, si misero a giocare nel laboratorio dello zio. Tra formule magiche ed esalazione di sostanze tossiche, morirono di sincope. Barliario non riuscì a perdonarsi questo accadimento e si recò nella vicina chiesa di San Benedetto a pregare, di fronte al crocifisso custodito sull’altare. Scalzo, senza acqua, cibo o alcuna forma di riscaldamento, dopo tre notti di patimenti e senza alcuna sosta, ricevette un segno di perdono. Gesù, rappresentato su quelle tavole in legno, aprì gli occhi in segno di assenso. Oggi, l’intera città ne ricorda le gesta o le malefatte, a seconda che lo si voglia celebrare come scienziato o condannare come tracotante uomo che aveva osato sfidare Dio. Non è casuale che anche l’acquedotto medievale costruito nel IX secolo, venga associato ad una leggenda correlata a questo alchimista, che lo avrebbe fatto erigere a seguito di un patto col demonio. Tuttora, questa costruzione è detta “arco dei diavoli” in omaggio a questa credenza. Una grande mente o un pericoloso seguace del maligno? Non è facile distinguere i confini delle due definizioni. Tuttora a Salerno, quando un anziano non comprende il funzionamento di una nuova tecnologia, esclama: ma cos’è questo Barliario?
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Scheda del film
Regia
Steven Spielberg
Titolo originale
Jurassic Park.
Durata
127 minuti
Genere
Fantascienza, avventura.
Data di uscita
1993
Dettagli dell’opera
Titolo
Crocifisso di Barliario.
Autore
Sconosciuto.
Tecnica
Olio su legno.
Realizzata nel
X secolo.
Ubicazione