L’unità dei contrari di Eraclito
Persone unite da un misfatto, da una diabolica complicità. Può un legame di sangue essere indissolubile grazie al male che si compie insieme?
Due fratelli, perfettamente identici nel loro aspetto fisico. La genetica ci direbbe di definirli gemelli monozigoti e Beverly ed Elliot lo sanno bene perché sono degli affermati ginecologi. Hanno una vita perfettamente simmetrica nelle loro prassi. Stesso lavoro, stessi interessi scientifici nel trattamento dell’infertilità femminile, stesso look, stessa città, Toronto, e persino le stesse donne con un implicito patto: mai farsi prendere dall’amore. Nella clinica che porta il loro cognome, Mantle, queste amanti occasionali diventano una sorta di giocattolo nelle mani di Elliot, cinico e sicuro di sé. Non appena il divertimento termina, le donne vengono cedute al timido ed introspettivo Beverly, restando ignare della sostituzione operata. Questo equilibrio si rompe quando Claire Niveau diventa una paziente della Mantle Clinic.
La donna ha un utero triforcuto, una deformazione anatomica che non le consentirà di avere figli, ma che costituisce un mix di piacere fisico e di curiosità morbosa per gli uomini. Il copione potrebbe ripetersi, ma stavolta Claire scoprirà l’inganno. Prima farà affezionare Beverly e poi cambierà città per esigenze di lavoro, portandolo inesorabilmente ad entrare nel vivo delle sue debolezze: l’innamoramento coinciderà col tunnel della dipendenza da droga ed alcol nonché con la separazione dall’idillio fraterno.
Inizia per il più sentimentale dei fratelli Mantle un delirio: come quella donna ha metaforicamente diviso i due gemelli, forse sarà possibile commissionare ad un artigiano metallurgico una serie di strumenti ginecologici che possano dividere fisicamente il grembo delle donne sterili.
Gli eventi si succedono finché non giunge il finale da tragedia greca: Elliot e Beverly sospesi dalla loro professione, perché entrambi sincronici sull’uso di droghe e non più in grado di fare i medici, il ritorno di Claire, Beverly ripulito ed Elliot tossicodipendente che decide di morire, per creare finalmente una decisa separazione nella vita dei due fratelli. Beverly uccide il proprio gemello con quegli stessi strumenti chirurgici che si era fatto fabbricare e dopo un’ultima telefonata a Claire, oramai totalmente indifferente alla situazione, si toglie la vita accanto al corpo del fratello.
Una trama così estrema è intrisa del dualismo che anche il titolo in lingua originale del film propone: Dead ringers, due corpi, due menti, una sola anima.
Per quanto Claire abbia separato anche idealmente i due gemelli, come si vede nella scena onirica in cui compie questo atto con un morso, non riuscirà mai a farlo realmente perché la loro indissolubilità pur in un animo così diverso è l’essenza della loro natura. In effetti più che un sosia o una copia esatta, la resa possibile in chiave filosofica dei Mantle come dead ringers viene dalla filosofia di Eraclito da Efeso nel suo concetto di Pòlemos, di unità dei contrari. La logica di tutte le cose del mondo è che, a fronte di una lotta fra opposti, la vita è compresenza di entità opposte. Un’intera giornata è fatta di ore di luce e di tenebre, un anno solare di calore e freddo, il nostro ritmo biologico di veglia e sonno, di fame e sazietà. Secondo Eraclito sbagliano quegli uomini che vedono la natura divina della realtà solo sull’Olimpo o nel sottosuolo dell’Ade: non conciliazione, poiché la lotta non ha termine, ma compresenza. Probabilmente, Claire avrebbe potuto amare un unico signor Mantle che era la somma di Beverly ed Elliot. Allo stesso modo potremmo accettare più serenamente la vita se comprendessimo che essa non è né univocamente gioia, né soltanto dolore, ma entrambe queste componenti distribuite nell’arco di anni. Vivere significa accettare che ogni giorno dobbiamo affrontare la conciliazione di istanze opposte in una via intermedia. In tal senso, Eraclito ci parla anche delle sentenze oracolari, del futuro. In esso non abbiamo mai un indirizzo ben preciso come nel noto aforisma <
Parerga e Paralipomena
L’anima gemella ed il colpo di fulmine
La filosofia conosce bene la visione singola di un principio. Il termine per definire la singolarità si chiama monismo. Ovviamente, quando i principi sono molteplici, la parola chiave diventa pluralismo, se doppi e contrastanti, dualismo. Tuttavia, qualora la dualità rappresenti un completamento in una sola entità i problemi sono notevoli, ed allora le vie percorse sono state tante. Basti pensare al duale, presente come forma linguistica nell’egizio, nel greco e nell’arabo. Invece di limitarsi al solo singolare o plurale, il duale consente di definire meglio contenutisticamente due amici, due sposi, due termini concettuali indissolubili. L’unicità trova espressione solo nel suo essere doppia, nel presentare i caratteri di differenti se non addirittura opposte peculiarità. Chi cerca ed ha la fortuna di trovare l’anima gemella si trova di fronte ad un’unicità tale proprio perché doppia. Come non citare il Simposio di Platone e la narrazione al suo interno del mito degli androgini da parte di Aristofane. Secondo questo racconto, nell’antichità gli umani avevano una forma differente da quella attuale. Si presentavano come esseri sferici dotati di quattro braccia, quattro gambe, due apparati genitali ma un’unica testa, dunque un’unica mente con due volti. I generi? Tre, il maschile, il femminile e l’androgino. Ma ad un certo punto gli umani si dimostrarono talmente arroganti da volersi elevare al pari degli dei suscitando la collera di Zeus che, per punirli della loro pericolosa superbia, li divise con un fulmine in due parti uguali, così che ogni uomo o donna vada in cerca della sua parte mancante. Verosimilmente, chi era di natura maschile o femminile sarà orientato a ciò che oggi si chiama omosessualità, chi androgino sarà invece di tendenze eterosessuali. Un colpo di fulmine li separò e un colpo di fulmine ora li farà forse innamorare. Partner verso la riunione, ma talvolta una coppia è unita nel compiere atti illeciti: gli anglosassoni direbbero partners in crime. Ed è proprio con questa funzione che i complici primordiali di un primo grande errore vengono rappresentati nella chiesa di Santa Maria del Carmine di Firenze da Masolino da Panicale. Eva ed Adamo sono tentati a vicenda dal serpente che ha una testa antropomorfa. In genere, l’elemento del maligno ha la funzione di dividere, ma qui sta unendo con il suo influsso negativo i due. La seduzione del male che unisce come quella del bene: una coppia di inseparabili.
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Scheda del film
Regia
David Cronenberg
Titolo originale
Dead ringers
Altri titoli
Inseparabili
Durata
116 minuti
Genere
Drammatico
Data di uscita
1988
Dettagli dell’opera
Titolo
La tentazione di Adamo ed Eva
Autore
Masolino da Panicale
Tecnica
Affresco
Realizzata nel
1424
Ubicazione