L’esistenza liquida
Rapporti sempre più labili, basati su incertezze e senza fondamenti sono il simbolo di un’esistenza ritenuta priva di solidità, che nessuno desidera. Ma cosa accade quando si cerca la libertà proprio attraverso l’azzeramento e la rottura forzosa dei legami?
Un’Alfa 164 perde il controllo su una strada di campagna francese. Una fatalità, dovuta ad una perdita d’olio. Muoiono un affermato musicista e la sua figlioletta. A salvarsi dallo schianto è solo Julie, che da quel momento non sarà più né madre né moglie. Dopo un mancato tentativo di suicidio, la giovane donna decide di annullarsi.
Smetterà di vivere nella sua lussuosa villa di campagna, demansionerà la fidata governante ed il premuroso giardiniere. Spedirà in una casa di riposo la madre. Sul suo conto, solo quanto basterà per una vita dignitosa e per potersi permettere un appartamento a Parigi. Tutto le sarà indifferente o verrà distrutto: amici, spasimanti, giornalisti, persino lo spartito che il defunto coniuge stava componendo per la nascita dell’Unione Europea. In particolare, Julie ha congedato Olivier, da tempo innamorato di lei e fedele collaboratore del marito, con una notte d’amore. L’ultimo grande addio, l’ultimo legame disciolto. Il simbolo delle sue scelte è la sua solitaria passione per il nuoto.
Si reca in piscina in orari improbabili, sicura di non incontrare nessuno. Zygmunt Bauman definirebbe le scelte di Julie “vita di scarto” in funzione del suo concetto di società liquida, dove risiedono allo stesso modo individui che non riescono ad uniformarsi agli altri, con una maggioranza di persone conformate dal fatto di consumare e condividere solo merce e prodotti. Ne consegue che gli emarginati da un sistema di comuni beni materiali, sentono di non aver più alcun obbligo morale, specie con altri sofferenti ed esclusi al loro pari. In effetti Julie non si cura di un’anziana signora che non riesce a depositare una bottiglia di vetro in un contenitore, non le importa un granché di un suonatore di flauto che giace a terra e che intona melodie simili a quelle che ascoltava in casa propria, non vuole nemmeno da Antoine, l’unico testimone oculare dell’incidente automobilistico, una catenina che quel ragazzo aveva conservato per restituirla all’unica sopravvissuta. Ancor di più, assiste passivamente al pestaggio di un uomo che viene aggredito per strada. Ne sente le urla, vede le scene di violenza dalla finestra e quando questi fugge e bussa alla porta di casa sua, non gli apre. Perché curarsi del prossimo visto che non se ne possono condividere elementi comuni a tante persone? In fondo se non è più né madre né moglie, Julie ora non è che uno scarto esistenziale. Due episodi le causeranno un moto nell’animo. Dopo aver rifiutato il soccorso all’uomo aggredito, resta chiusa fuori sull’androne delle scale e scopre che una sua vicina si prostituisce. Ne diventerà amica, al punto tale da correrle in soccorso in uno stripclub. Con lei, riscopre l’unico oggetto che conservava della sua precedente vita, un lampadario con dei cristalli pendenti di colore blu: lo stesso che la giovane possedeva nella casa natale. Ma non è la sola volontà di recuperare i ricordi positivi del passato ad animarla. I topi hanno invaso il suo ripostiglio. Si tratta di una femmina con dei cuccioli. Saranno pure degli animali disgustosi, di cui lei ha paura sin da bambina, ma è pur sempre una madre coi propri figli e non ha la forza di ucciderli.
Forse il gattone rosso dei propri vicini potrà liberarla da questo problema, ma il senso di colpa la pervade. Una maggiore sensibilità richiede nuovamente dei valori in cui credere. Quale soluzione prospetta Bauman a chi ha scelto il livello più basso della “società liquida”? In un’esistenza priva di morale, bisogna riappropriarsi dell’amore. Chi ha deciso di non avere vincoli, non si rende conto che i rapporti tra gli uomini non sono come quelli dei social network. Nella vita reale, non si può accettare, bloccare, cancellare, mettere in pausa qualcuno o qualcosa, al massimo si può amare, nel senso che ci si può dedicare all’altro in funzione di questo nobile sentimento, ben consci che è l’unico che non ha fine facilmente. Per Julie, la riconciliazione con il mondo è all’orizzonte. Mentre si scopre che esiste una copia dello spartito dell’ultimo lavoro del marito, viene smascherata anche una pluriennale relazione extraconiugale del talentuoso musicista, ma poco importa. L’amore che Bauman auspica come attenzione verso l’altro e come passione senza mercimonio, trova compimento nel testo del coro che completa l’ultimo lavoro del suo defunto partner: la prima lettera ai Corinzi di San Paolo.
Dare agli altri è carità, è amore. Ora Julie asseconderà la solidità di un possibile nuovo legame con Olivier ed agevolerà addirittura la nascita del bambino che porta in grembo l’ex amante del marito.
PARERGA E PARALIPOMENA
Liquidità
Bauman ha un illustre predecessore nell’analisi del pensiero liquido. Si tratta di Nietzsche che nell’aforisma 124 de La gaia scienza descrive una serie di gesti che i marinai ben conoscono. Essi hanno lasciato la terraferma, hanno i ponti alle loro spalle ed hanno tagliato le corde che vincolavano le loro imbarcazioni alla banchina del porto. Di fronte a loro c’è la prospettiva dell’infinito, che solo l’orizzonte scorto in direzione dell’oceano può offrire. La liquidità del mare è sinonimo di libertà. Ma Nietzsche ha anche una brutta notizia. Quello che aspetta i naviganti è la nostalgia, poiché in alcuni giorni ed in determinate ore gli mancherà la terraferma. Sorge un sospetto: forse la vita è di per sé liquida, libera e sono gli uomini a limitarla con la solidità del terreno. Ma quando Nietzsche parla di liquidità, forse allude anche ad un’altra accezione del termine. Chiamiamo il denaro esattamente nello stesso modo: liquidità. Carenza di liquidi significa, pertanto, anche mancanza di qualche zero sul conto in banca. Non è casuale un’analogia possibile. Come chi ha solcato il mare avverte una profonda libertà, consequenziale al proprio nuovo cammino, anche chi ha a disposizione un’elevata somma di denaro percepisce la possibilità di poter fare tutto quello che vuole. Nel 1891, l’artista belga Fernand Khnopff si trovava in un momento di profonda sfiducia. Le certezze che il Positivismo aveva proposto, quel mondo prospetticamente felice e quelle illusioni di una maggiore longevità e serenità, erano crollate. Così, Khnopff recupera i versi della poetessa Christina Rossetti, sorella di Dante Gabriel, suo stimato collega. In omaggio alla corrente preraffaellita, la ragazza protagonista del dipinto ha i capelli rossi. Lo sguardo spento nel vuoto e le immagini sullo sfondo, sono il simbolo di chi ha ben chiare le difficoltà che gli uomini incontrano quotidianamente, specie quando il loro essere in alto mare è segno di una sgradita libertà.
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Scheda del film
Regia
Krzysztof Kieslowsi
Titolo originale
Trois couleurs: Bleu
Altri titoli
Tre colori – Film blu
Durata
97 minuti
Genere
Drammatico, sentimentale
Data di uscita
1993
Dettagli dell’opera
Titolo
I lock my door upon myself
Autore
Fernand Khnopff
Tecnica
Olio su tela
Realizzata nel
1891
Ubicazione