La medicina di Galeno
La medicina è una scienza che richiede passione, cultura ed attenzione al rapporto col paziente. Talvolta, l’incrocio tra esigenze teoriche e pratiche porta ad una riflessione proprio sui paradigmi dell’arte medica e sulla conseguente necessità della loro riaffermazione.
Il cinema di Nanni Moretti è intriso di autobiografia. A conferma di questo, nell’episodio Medici di Caro Diario viene rimarcata l’autenticità delle vicende narrate, riprovata dalle ricette conservate e dagli appunti messi da parte ogni volta che Moretti incontrava un nuovo specialista.
Così troviamo il barbuto regista alle prese con una misteriosa malattia che gli provoca un fastidioso prurito, annesso a sudorazione, dimagrimento e con un’insonnia riflessa. Sembrerebbe un’orticaria. Tuttavia, venire a capo delle cause prime del problema non è facile. Ogni dottore ha la sua idea dell’origine del male. Ma questo non basta. Da una questione che appariva dermatologica, si passa alla diagnosi di diffuse allergie alimentari, ritenute collegate ai disturbi notturni, sempre più acuti. Non resta che ordinare un vaccino in farmacia.
Ma le cose non vanno meglio. Continua il consulto con altri dottori. Compresse, lozioni, shampoo, fiale, iniezioni dai nomi più astrusi e vari non sortiscono alcun effetto ed ora si passa anche ad un’origine psicosomatica della malattia, come possibile spiegazione del prurito localizzato su gambe, braccia e testa.
Dopo circa quarantacinque giorni, arrivano le dosi del vaccino alimentare. Moretti decide di telefonare ad un proprio amico immunologo, per avere un ulteriore consulto. Il responso è perentorio: quel vaccino è inutile ed il rischio più grave è di uno shock anafilattico. Il prurito non c’entra con le allergie alimentari, poiché i sintomi più evidenti sarebbero stati quelli di vistose bolle su tutto il corpo. Ora l’esame da fare è una Tac. Dunque la radiologia è la nuova specialità medica in gioco. L’esame al torace riscontra un tumore ai polmoni non sanabile, ma per fortuna questa diagnosi è scorretta. Dopo due giorni ed a seguito di un’operazione, la scoperta definitiva: si trattava di un linfoma Hodgkin, un tipo di tumore che può essere curato. Dermatologia, allergologia, psichiatria, immunologia, radiologia hanno avuto una diversa visione della malattia di Moretti. Galeno sosteneva che il grande problema della medicina consisteva nella perdita di una visione olistica e sinergica, che nasceva dal conflitto tra varie visioni del malato. Come le varie scuole filosofiche sono spesso in conflitto, anche quelle mediche finiscono per indebolirsi scientificamente se imitano la filosofia. Secondo Galeno, in ambito matematico e fisico questo non accade con frequenza. Il risultato era la perdita del valore scientifico delle affermazioni proposte dai medici ed il senso di sfiducia del malato che è rimarcato anche da Nanni Moretti in Caro Diario. Ne L’arte medica, Galeno individuava tre scuole terapeutiche: metodica, empirica e dogmatica. La prima riteneva che bastassero solo sei mesi a formare un medico. Considerare sinteticamente la storia della medicina e le pregresse teorie, avrebbe risolto la mancanza di anni di studio. Di contro, empiristi e dogmatici, ritenevano inutile la conoscenza dell’anatomia e la necessità di una visita profonda del paziente. Il comune risultato è la mancata comunicazione fra i vari indirizzi medici e lo scarso livello culturale di chi dovrebbe curare chi soffre. La tesi finale di Galeno è che l’arte medica dovrebbe trovare soluzioni semplici, ma non semplicistiche, che derivano dalla profonda cultura che i medici dovrebbero possedere. Si tratta dell’unica professione in cui bisogna studiare per tutta la vita con un dialogo perenne coi pazienti. Risolto il suo problema di salute, Moretti approda alle tesi di Galeno.
La sua riflessione scaturisce dalla lettura di un’enciclopedia medica. Alla voce “linfomi” compaiono esattamente tutti i sintomi che manifestava prima della giusta diagnosi e terapia. Due sono gli insegnamenti che gli resteranno e che vengono annotati nel proprio diario. A suo giudizio, i medici sanno ben parlare, ma dovrebbero meglio ascoltare. Ma più di tutto, omaggio alla semplicità di Galeno, bere dell’acqua prima della colazione fa bene: su questo tutti non possono che essere d’accordo.
PARERGA E PARALIPOMENA
You see only that you know
Nel 1917 nacque la casa editrice americana McGraw-Hill. La sua linea editoriale aveva un chiaro indirizzo scientifico. Gradualmente, la sua specializzazione è sempre più declinata verso il ramo medico, al punto tale da risultare la sua più affermata, nota e riconosciuta peculiarità editoriale. Nell’introduzione del suo più venduto manuale diagnostico, una sorta di Bibbia delle casistiche patologiche, troneggia il motto “You see only that you know”, vale a dire che riusciamo ad individuare qualcosa del mondo soltanto se ne abbiamo preconoscenza. Dunque, dopo secoli, la tesi di Galeno che allude al medico come ad uno scienziato colto, con dei riferimenti universalistici ed in perenne dialogo col paziente, ritenuto campione rappresentativo delle malattie che sarebbe bene conoscere in modo quanto più è possibile diffuso, resta una delle più condivise dalla comunità medica internazionale. Così anche la storia dell’arte ha più volte omaggiato questo approccio alla diagnosi ed alla terapia dei pazienti. Nel 1752, dopo essersi formato tecnicamente tra varie città, anche a seguito della visione delle opere di Caravaggio tra Napoli e Roma, il pittore Gaspare Traversi volle rappresentare “Il ferito”. Si tratta di un giovane che ha una piccola lacerazione sul fianco. Mentre lui soffre, soltanto due figure presenti nella scena lo sostengono, a fronte di un’indifferenza collettiva. La prima è una fanciulla, probabilmente coinvolta in un legame sentimentale con quel ragazzo in camicia grigia e gilet azzurro. La seconda è quello di un medico. In una turba di indaffarati e disinteressati, è l’unico che riesce non solo ad individuare il problema, ma a risolverlo, suturando la ferita e mostrando un giusto grado di coinvolgimento: più che mai il compito di chi sa cosa fare perché ha cultura in materia.
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Scheda del film
Regia
Nanni Moretti
Titolo originale
Caro diario
Durata
100 minuti
Genere
Commedia, satirico
Data di uscita
1993
Dettagli dell’opera
Titolo
Il ferito
Autore
Gaspare Traversi
Tecnica
Olio su tela
Realizzata nel
1752
Ubicazione